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LOCARNO 2023 Cineasti del presente

Recensione: Excursion

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- Il potente film di debutto di Una Gunjak ci mostra l’adolescenza per quella che é, un’infinita ricerca di senso, di quella scintilla che trasforma la banalità del quotidiano in un’avventura senza fine

Recensione: Excursion
Asja Zara Lagumdžija in Excursion

La regista bosniaca Una Gunjak ha lasciato Sarajevo ancora molto giovane per seguire il suo sogno, quello di diventare regista. Dopo aver ottenuto un diploma di montaggio alla NFTS (National Film and TV School) di Beaconsfield e aver lavorato come montatrice a Londra e all’estero, passa dietro la cinepresa per girare The Chicken, laureato dello European Film Awards per il miglior cortometraggio e presentato tra i vari festival anche alla Semaine de la critique di Cannes e a Sundance e Salamat From Germany che ha inaugurato la Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Excursion, selezionato al Locarno Film Festival nel concorso Cineasti del presente, è il suo primo lungometraggio, un film al contempo toccante e velenoso che mette in scena i turbolenti scombussolamenti dell’adolescenza attraverso gli occhi di una giovane ragazza che non intende sottomettersi alle regole eteropatraircali della società nella quale vive.

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Excursion è la storia di Iman (magnifica Asja Zara Lagumdžija), un’adolescente che, innamorata platonicamente di un ragazzo più grande racconta ai suoi compagni di classe, giocando a “obbligo e verità”, di aver fatto sesso con lui. Imprigionata sempre più nella sua stessa bugia, Iman inventa di essere rimasta incinta diventando così la protagonista di una caccia alle streghe dai toni medievali. Excursion è la storia di una ragazza libera e ribelle brutalmente confrontata con le aspettative, le limitazioni e le regole assurde della società nella quale è nata, la Bosnia ed Erzegovina.

Cosa significa crescere in quanto donna in una società conservatrice nella quale l’educazione sessuale non può che essere “casereccia”? Come fare per esprimere i propri desideri e tormenti interiori quando la maschera sociale che indossiamo sembra aver cancellato il volto sul quale si posa? Una Gunjak affronta con coraggio e determinazione le contraddizioni della sua terra, le soffocanti assurdità di una società eteropatriarcale che concepisce la “donna” semplicemente come un concetto astratto, incarnazione di un’ideale di purezza e controllo che non deve essere messo in discussione.

All’inizio del film, Iman sembra incurante delle limitazioni legate al “diventare grande”, ai pericoli dell’esporre pubblicamente i sui desideri. Le menzogne sulla sua prima volta e su un’eventuale gravidanza indesiderata diventano in questo senso un grido di rivolta nei confronti di una società che giudica esclusivamente sulla base dell’apparire, del rispetto delle regole e del decoro. È solo nel momento in cui la bomba esplode e che la verità viene a galla che Iman prende coscienza della dura realtà e delle tragiche conseguenze del suo pericoloso atto di ribellione, un atto interpretato da chi la giudica  come una pericolosa patologia. Iman, con i sui capelli decolorati, il fisico androgino e il suo modo diretto e risoluto di esprimersi sembra non volersi piegare agli stereotipi legati al suo genere, ad una “femminilità” preconfezionata che non la rappresenta e dalla quale vuole fuggire.

Excursion è allo stesso tempo un film audace, coraggioso ed esteticamente poetico nel quale le emozioni della protagonista diventano braci incandescenti. Testimonianza necessaria di un percorso alternativo nel quale le regole sono fatta per essere infrante, Excursion dà voce ad una gioventù troppo spesso ammutolita. Emotivamente potente e politicamente impegnato il film di debutto di Una Gunjak si impone grazie ad un'estetica volutamente “ruvida”, ispirata alle contraddizioni della sua terra natale, un film potente e necessario che si insinua sotto pelle.

Excursion è prodotto da SCCA/pro.ba in coproduzione con Nukleus Film, Baš Čelik, Salaud Morisset, che si occupa anche delle vendite all’internazionale, Mer Film e Doha Film Institute.

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