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LOCARNO 2023 Cineasti del presente

Recensione: Negu hurbilak

di 

- Il primo misterioso lungometraggio del collettivo di registi Negu mette in scena ciò che resta dei traumi di un conflitto ancora presente

Recensione: Negu hurbilak
Jone Laspiur (a sinistra) in Negu hurbilak

Radicale, oscuro e ambizioso, il primo lungometraggio del Colectivo Negu, gruppo di giovani registi accomunati dalle stesse inquietudini che si sono incontrati durante i loro studi all’Escola Superior de Cinema i Audiovisuals de Catalunya, non lascia certamente indifferenti. Sebbene l’ostinato silenzio che domina tutto il film sembri voler tenere lo spettatore a distanza, il magnetismo e la meravigliosa malinconia dei paesaggi che mette in scena lo risucchiano come un vortice. Film difficile da capire se ci si limita a interpretarlo da un punto di vista narrativo, Negu hurbilak [+leggi anche:
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scheda film
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, in concorso al Locarno Film Festival nella sezione Cineasti del presente, si manifesta in tutta la sua crudele bellezza solo quando ci si abbandona alla lentezza del suo incedere, alla tensione che imprigiona tutto come una ragnatela tessuta con minuzia. 

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La storia narrata nel film, tanto semplice quanto terrificante, è quella di una giovane ragazza (interpretata con maestria dalla vincitrice del premio Goya per la miglior attrice esordiente nel 2021 Jone Laspiur) che, alla fine del conflitto basco annunciato dall’ETA, fugge da casa e dalle persecuzioni politiche nella speranza di riuscire a passare il confine. Il film, che comincia nel presente della fuga, non mostra nulla di ciò che la protagonista ha fatto, della sua implicazione nel conflitto o di chi è realmente. Tutto quello che si intuisce è che il posto dove si trova, il villaggio di confine di Zubieta, gli è completamente estraneo. Imprigionata in un presente fatto solo di attesa, che si riflette nel freddo e nebbioso paesaggio che l’attornia, la protagonista si dibatte fra la speranza di poter presto fuggire e la rassegnazione pura.

Nell’attesa di poter spiccare il volo, la giovane ragazza è ospitata prima da una coppia di agricoltori e in seguito, quando questi si sentono troppo spaventati per continuare a nasconderla, da un pastore taciturno che non vorrebbe doversene occupare. Fra questi due momenti assistiamo a un tentativo di fuga infruttuoso a bordo di un fuoristrada guidato da un abitante del villaggio troppo intimorito per portare a termine la sua missione. Sebbene la rete di cittadini pronti ad aiutarla sia vasta, i sentimenti di solitudine e di perenne attesa non l’abbandonano mai, come la nebbia sulle montagne che la circondano e soffocano.

Ben lontano dal dinamismo dei film incentrati sulla fuga a cui ci hanno abituato molte produzioni statunitensi, Negu hurbilak preferisce concentrarsi sull’inquietudine, la paura e il bisogno di libertà che accompagnano la protagonista. Sorta di fantasma fra i fantasmi di un passato crudele e violento che ancora abita il Paese basco, il confine perde progressivamente consistenza trasformandosi in desiderio. Leggeri ed allo stesso tempo profondamente malinconici, i numerosi piani sequenza che mostrano i maestosi paesaggi di Zubieta sembrano respirare in modo autonomo mimando i sentimenti stessi della protagonista fluttuanti fra disperazione e bisogno di credere in una fuga sempre più improbabile. Se le parole, le poche e banali conversazioni catturate dal film raccontano ben poco di quello che vive, il paesaggio diventa invece il suo vero e proprio porta parola.

La scena finale del film, che si svolge in città, durante i festeggiamenti di Carnevale, fa slittare la narrazione su un altro piano come se tutto il silenzio accumulato fino ad allora desse improvvisamente vita ad un urlo ancestrale e catartico. Crudeli, viscerali e terribilmente istintivi, gli spettacoli carnevaleschi incarnano un dolore ancora palpabile.

Negu hurbilak è un film che pone molte domande senza pretendere dare tutte le risposte, un film ribelle e misterioso che lascia ampio spazio all’interpretazione.

Negu hurbilak è prodotto dalla catalana Cornelius Films insieme alla basca Maluta Films. Begin Again Films si occupa delle vendite all’internazinale.

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