email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

LOCARNO 2023 Concorso

Recensione: Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où

di 

- Sylvain George punta la cinepresa su un gruppo di giovani migranti al confine fra continente africano e Europa mettendo in luce un quotidiano fatto di ostinazione, speranza e dolorose utopie

Recensione: Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où

Melilla, enclave spagnola in Marocco, rappresenta per molti migranti africani in fuga da una vita difficile il luogo ideale dove sognare un futuro migliore. Con un’ostinazione che rasenta l’ossessione, il gruppo di minorenni capitanato da Malik, che Sylvain George segue con altrettanta ostinazione ma sempre con pudica discrezione, cerca, giorno dopo giorno, di raggiungere l’Europa. Aspettando di spiccare il volo, imprigionati fra sbarre reali e invisibili, i protagonisti del film si costruiscono un presente sospeso, un simulacro di “normalità” che si nutre di ingegno e di disperazione, di virilità di facciata e di un bisogno profondo di rimanere bambini. In lizza per il Pardo d’oro nel Concorso internazionale del Locarno Film Festival, Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
è la seconda parte di un discorso iniziato nel 2022 con Nuit obscure – Feuillets sauvages (Les brûlants, les obstinés) [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, presentato Fuori concorso, sempre a Locarno.  

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Filmato in un maestoso bianco e nero che trasforma le avventure dei protagonisti in giganteschi tableaux vivants dal sapore caravaggesco, Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où, mostra ciò che il mondo occidentale non vuole vedere, mette in evidenza dinamiche inaspettate, disperate e forti, sogni dissidenti che oltrepassano le frontiere geografiche, scintille di vita che alimentano un fuoco che nessuna politica migratoria potrà mai arrestare.

Ritmato da un sapiente montaggio che si trasforma in vero e proprio linguaggio, il film si costruisce attraverso una serie di episodi che si concludono con una dissolvenza a nero, come un occhio che si chiude prima di avere il coraggio di riaprirsi. Sì perché ciò che Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où ci mostra non è certo facile, anzi. Obbligandoci a guardare, durante tre ore, quello che si cela fra le strade di Melilla, ma non solo, mentre la maggior parte di noi dorme, Sylvain George trasforma ancora una volta il cinema in atto politico.

Allontanando lo spettatore da ciò che conosce, mettendogli davanti agli occhi le cicatrici, le speranze e le paure di chi non ha avuto la fortuna di nascere nel posto giusto, il regista francese manda in frantumi qualsiasi illusione.

Resistenti malgrado tutto, i giovani protagonisti del film ci mostrano come la speranza sia più forte di qualsiasi cosa. Rigettati da una comunità che vorrebbe semplicemente che sparissero, Malik e i suoi amici si costruiscono un mondo “alternativo” e fragile che coabita con quello “reale” senza condividerne la temporalità. Incessantemente spinti verso la fuga, i ragazzini filmati da Sylvain George non conoscono infatti né il giorno né la notte, né la veglia né il sonno. L’assenza di qualsiasi privilegio, di una qualsivoglia identità sociale, lascia ai protagonisti del film una sola libertà, quella di costruirsi la propria utopia dove le barriere (geografiche, linguistiche, sociali) non esistono. Sorta di animali mitologici, i giovani protagonisti del film si ritrovano allora a dormire fra i rami di un albero, negli interstizi fra gli scogli, nel ventre di una città che ha imparato ad accoglierli malgrado le proteste dei suoi abitanti.

Le cicatrici, mostrate in modo frontale ma sempre con rispetto, accarezzate da chi conosce il dolore che le ha provocate, si trasformano in diario di una vita che vuole disperatamente essere vissuta. Lontano da qualsiasi miserabilismo, Sylvain George esalta la poesie che vive nella disperazione, mette in avanti un bisogno di vivere che nulla può spegnere, né il rigetto né la repressione.

Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où è prodotto dalla francese Noir Production e coprodotto dalla svizzera Alina Film insieme alla RTS Radio Télévision Suisse.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy